Le sue radici affondano nella cultura cinese, poi trasmessa a quella nipponica, all’incirca nel 1200 d.c. attraverso l’opera di monaci Buddisti Zen in pellegrinaggio in Cina, che apprendendo le tecniche pittoriche di origine taoista, le diffusero nell’arcipelago nipponico. Il periodo di maggiore splendore si avrà in Giappone attorno al 1500 con variazioni di stile, mentre l’uso dell’inchiostro Sumi è una costante, che rende monocromatiche le opere.
I principali motivi e soggetti sono legati alla natura, e fanno riferimento a paesaggi, ritratti, uccelli e animali, fiori e piante. Ogni aspetto della natura, fa riferimento ad una metafora della vita.
La pittura sumi-e definisce in modo preciso il rapporto tra uomo ed universo: con questi presupposti, la pittura non è un semplice mezzo che serve a descrivere e a ripetere la perfezione della natura, ma è parte della natura. È un modo di vivere che si riflette nell’arte.
Questo stile pittorico è adattabile anche alla scrittura, perché alla base della tecnica troviamo l’utilizzo dell’inchiostro e dei pennelli, molto simili a quelli utilizzati per lo shodo, antica tecnica calligrafica giapponese che gioca tra acqua ed inchiostro e che viene utilizzata principalmente per scrivere poesia.
Stilisticamente il sumi-e deve rispondere a determinate caratteristiche, come la sobrietà e la spontaneità: non occorre preparare schizzi o bozze di base, ma basta seguire l’armonia del tratto che dà origine ad opere naturali e semplici.
Tramite la pittura ad inchiostro, lo Spirito parla e si esprime: coglie l’essenza della natura e, quindi, i cardini principali della filosofia Zen e della filosofia Taoista.
Attraverso il pennello e l’inchiostro, l’artista fa rivivere con precisi e spontanei movimenti la natura ed esprime il proprio essere. Questa arte pittorica esprime tutti i principi Zen, perché semplice e spoglia. Orpelli, decorazioni, ritocchi ed aggiunte, secondo tale filosofia, non abbelliscono le opere, ma offuscano la mente e la vista, dalla sua vera natura. L’artista che si appresta a dipingere con la tecnica sumi-e si trova davanti ad un foglio bianco e si prepara ad abbandonare i pensieri, più o meno negativi. La mente, quindi, si presenta come un foglio bianco dove si materializzano le immagini da dipingere, spoglie dagli eccessi e dalle infrastrutture della vita.
Gli strumenti base per questa tecnica pittorica sono:
- l’inchiostro Sumi, barra di China nera solida che deve essere sbriciolata sfregando su una pietra di ardesia naturale detta Suzuri, e mescolata con acqua nelle quantità volute per ottenere la sfumatura colore desiderata;
- la carta di riso bianco naturale, che generalmente viene abbinata ad una “cornice” di carta avorio per avere nell’opera un passe-partout che rende tutto più armonico;
- il pennello: estensione dei pensieri e della meditazione, è il passaggio tra mente ed opera che si materializza attraverso linee morbide e delicate, seguendo l’onda delle emozioni.
A seconda del pennello utilizzato, si rilasciano diverse gradazioni di inchiostro, grandi pennellate e tratti sottili, creando sfumature e profondità. Il pennello originale per il Sumi-e nasce con il manico in legno di bamboo, uno dei 4 elementi naturali principi della filosofia zen: acqua, rocce, verde e fuoco. Esistono diversi tipi di pennello, e diverse dimensioni, tradizionalmente in setole naturali morbide a lento rilascio d’acqua. Variano per dimensioni, tipi di setole e lunghezza, e se sceglieremo di utilizzare un pelo naturale potremo variare tra martora Kolinsky, martora rossa o pregiato Vaio, già conosciuti dagli acquarellisti.
Con l’ampia diffusione della questa meravigliosa tecnica a livello internazionale ed una maggiore consapevolezza di eco sostenibilità e rispetto del mondo animale, la scelta del pennello si può virare su filati sintetici di ultima generazione, morbidi ed assorbenti quanto il pelo naturale, ma con maggior “nervo” e tenuta della punta in linee sottilissime. L’acqua e linee naturali e definite sono i principali elementi nell’opera Sumi-e, sono emozioni palesate sulla delicata carta;
Per questo motivo il filato brevettato Hidro® della serie Unico Infinito, che assorbe acqua su tutta la superficie della punta attraverso microfori sulla lunghezza della fibra, sarà una scelta ottimale, sia per la particolare punta a fiamma che permette tratti grandi e spessi che linee ultrafini, che per l’eccezionale lentezza del rilascio di colore diluito.