Nikolay Solodov
Nikolay Solodov, è un architetto, nato nel 1965, in URSS, cresciuto in Uzbekistan, nella città di Tashkent.
Il suo primo e più importante insegnante d'arte fu suo nonno.
Come architetto, lavorava spesso da casa, e lui lo guardavo con ammirazione.
Nel suo tempo libero, la sua attività preferita era passare del tempo con suo nonno e dipingere con gli acquerelli.
Grazie a lui ha scoperto le leggi della prospettiva lineare e aerea, gli ha insegnato il segreto della miscelazione dei colori, le leggi dell'interazione tra luci e ombre e riflessi.
Sua madre, quando il nonno non ci fu più, raccolse tutti i suoi disegni, lo prese per mano e lo condusse allo studio d'arte per bambini.
Suo padre era anche lui un architetto. Gli ha insegnato a vedere e amare la bellezza che lo circonda, ad amare la natura.
Nel 1982 è entrato nel dipartimento di architettura del Politecnico diventando anche lui un architetto.
Per 25 anni è stato assorbito dal lavoro di architetto che lo ha tenuto lontano da pennelli e colori finchè poi, trasferitosi in Russia, solamente nel 2016, girovagando in un salone d'arte non seppe resistere ed acquistò pennelli, colori e carta e quello fu l'inizio del suo sogno a lungo ritardato.
Dal 2019 ha partecipato attivamente a mostre internazionali e fino al 2021 è riuscito a partecipare a 48 mostre in tutto il mondo, in 18 delle quali ha vinto premi.
Le sue opere sono in collezioni private in Russia, Italia, Francia, Polonia, Lituania, Germania, Malesia, Kazakistan, Stati Uniti, Canada, Vietnam.
È membro della Global IWS International Watercolour Society.
Ora conduce numerosi corsi e lezioni online ed è felice di condividere la sua esperienza con gli studenti.
Cosa ami dei pennelli Borciani e Bonazzi?
Prima di tutto, mi piace l'atteggiamento e la filosofia di Borciani e Bonazzi verso quello che fanno e per chi lo fanno.
Rispetto per la storia e la tradizione unito all'innovazione e alla tecnologia moderna.
Io credo e sento che gli oggetti, così come le persone, hanno energia e memoria degli eventi.
La carta ricorda il tocco del pennello e il pennello ricorda il calore della mano.
Il pennello ricorda la passione delle maestranze Borciani e Bonazzi, che lo hanno realizzato e consegnato all'artista.
Quando tengo un pennello di Borciani e Bonazzi, sento che diventa un'estensione della mia mano, è così ergonomico e naturale e la musica nasce, e mi sento come un direttore d'orchestra!
Inoltre nei pennelli Borciani e Bonazzi si percepisce tutta la qualità italiana fatta a mano, questi sono quelli che ho preferito:
- I pennelli incredibilmente morbidi realizzati in pelo naturale di vaio della serie 168 e 201/V, scivolano delicatamente sulla carta, per tutto il tempo di cui ho bisogno, grazie alla grande capacità di trattenere il colore. Allo stesso tempo, è facile trasformare un ampio tratto in una linea sottile.
- La serie 700 Silvia Molinari, insostituibile nella pittura all'aria aperta e quando sono in giro. Ho apprezzato molto l'uso innovativo di filato sintetico di alta qualità che imita le caratteristiche del naturale e rende i pennelli estremamente durevoli.
- I pennelli della serie 107/V sono eccellenti per miniature e piccoli schizzi e per realizzare piccoli dettagli, e personalmente da architetto, amo particolarmente i dettagli.
Scopri i pennelli scelti da Nikolay.